PROGETTI
Proposte artistiche
Alessandro D'Alessandro
Alessandro D'Alessandro
CONCERTO PER ORGANETTO PREPARATO & ELETTRONICA
con la possibilità di aggiungere ospiti (da verificare disponibilità)
Alessandro D’Alessandro è unanimemente considerato uno dei più talentuosi organettisti italiani ed europei, particolarmente apprezzato per la sua tecnica, versatilità e ricerca timbrica, che gli hanno permesso di portare uno strumento tipico della tradizione popolare, come l’organetto, a dialogare con molteplici mondi musicali e artistici. Esploratore e sperimentatore di suoni, è stato pioniere nell’utilizzo dell’elettronica applicata al suo strumento. Ha creato un originale sistema di percussione per l’organetto, che, unito alla modulazione continua dei suoni tramite elettronica e all’utilizzo di oggetti vari ‘applicati’ direttamente allo strumento, ha denominato ‘organetto preparato’, prendendo in prestito un termine generalmente usato nella musica contemporanea. Alessandro porta sul palco anni di ricerca artistica nei molteplici mondi che lo hanno visto protagonista e interprete, come la world music, il jazz, il pop, la fusion, la classica, racchiusi dentro il suono personale che lo contraddistingue. Nel suo concerto si mescolano brani originali, improvvisazioni e libere reinterpretazioni di temi talvolta anche molto noti ai più. In questa direzione si inserisce anche il suo ultimo progetto discografico solista, ‘Canzoni – per organetto preparato & elettronica’ (Squilibri, 2021), in cui esplora la forma canzone, riscrivendo classici nel linguaggio strumentale di un organetto che, nelle sue mani, sembra assumere ‘il respiro di un’orchestra’. Il suono intimo del suo ‘mantice’ è sostenuto da un uso molto personale dell’elettronica, dell’effettistica e dei loop in tempo reale.
CANZONI - per organetto preparato & elettronica (album) - Premio Loano 2021
(miglior album della world music italiana) | Finalista Targhe Tenco 2021
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ALESSANDRO D'ALESSANDRO + GIANLUCA ABBATE [visual live]
VISIONARIA - NUOVO PROGETTO
La musica di Alessandro D’Alessandro, una psichedelia popolare contemporanea, in cui il suono delle radici si mescola all’elettronica, alla scrittura originale e alla ricerca continua dei suoni.
In VisionAria tutto questo sarà proiettato all’interno delle immagini che nella loro natura intrinseca, sfuggono alla riduzione a un unico racconto; sono, invece, oggetti aperti a molteplici interpretazioni. Di fronte alle immagini più complesse, quelle innumerevoli volte osservate, analizzate e narrate, potrebbe essere utile adottare un approccio diverso. Abbandonare, anche solo momentaneamente, la prospettiva di chi ci ha preceduto e osservarle attraverso una lente personale, i nostri occhi, potrebbe rivelare storie inesplorate e significative per noi stessi.
VisionAria è Aria e Immagini.

PROGETTI SPECIALI
GNUT & ALESSANDRO D’ALESSANDRO
‘Dduje Paravise’
Gnut voce, chitarre
Alessandro D’Alessandro organetto preparato, elettronica
Dduje Paravise sarà uno spettacolo di riscoperta del repertorio della canzone napoletana attraverso il punto di vista e il dialogo tra due musicisti originali e inimitabili. Un concerto per voce, organetto preparato, elettroniche e chitarre che vuole essere un ponte tra la tradizione partenopea e il linguaggio moderno degli interpreti coinvolti. Da Libero Bovio a Murolo, da Carosone a Pino Daniele passando per i brani più significativi dei repertori di Gnut e D’Alessandro riarrangiati da questo inedito duo.
progetto a cura di Toscana Produzione Musiche
ALESSANDRO D’ALESSANDRO & DJ GHIACCIOLI & BRANZINI
“BANDITORI”
video & music coming soon
Alessandro D’Alessandro – organetto, elettronica
Ghiaccioli e Branzini – elettronica
“Banditori” è un progetto che incarna una dialettica profonda tra archetipo e avanguardia, tra memoria sonora e decontestualizzazione creativa. Nato dall’incontro tra Alessandro D’Alessandro, virtuoso e innovatore dell’organetto, e Ghiaccioli e Branzini, producer e sperimentatore sonoro, “Banditori” si propone come una rilettura radicale delle grida dei venditori ambulanti, un tempo colonna sonora della quotidianità popolare.
Questa musica funzionale – canti modulari, monodici e fortemente identitari – viene riassemblata e trasfigurata attraverso la lente di un progetto musicale che è insieme etnografia sonora e manifesto estetico. L’organetto “preparato” di D’Alessandro, capace di produrre un’inedita gamma di effetti e pattern ritmici percussivi ottenuti percuotendo lo strumento stesso in un rapporto dialettico con le trame elettroniche e i groove stratificati di Ghiaccioli e Branzini, i cui paesaggi sonori amplificano il carattere rituale, quasi ipnotico, di questi richiami.
L’ascoltatore viene trasportato in un viaggio in cui le melodie monotone e modali di un tempo si trasformano in onde sonore che mescolano minimalismo e intensità ritmica. Il risultato è una musica di strada rivisitata, potente e suggestiva, che evoca immagini di un’Italia arcaica e rurale, pur parlando il linguaggio musicale della contemporaneità. “Banditori” riesce così a rievocare un patrimonio quasi scomparso, rendendolo sorprendentemente attuale.
ORCHESTRA BOTTONI
L’orchestra “a bottoni” della musica etnica italiana
Nata dall’incontro di musicisti delle province di Roma, Frosinone, Latina e Napoli, l’Orchestra Bottoni, è considerata uno dei gruppi più inediti nel panorama della world-music italiana. La caratteristica principale di questo insolito ensemble è l’organico strumentale, costituito principalmente da organetti diatonici, da qui il nome Orchestra a Bottoni. Grazie ad un attento e accurato lavoro di scrittura il suono originale e antico dell’orchestra si è arricchito di armonizzazioni e melodie corpose e variegate, create dagli organetti con il sostegno di un inedito organetto basso, che assume soprattutto il ruolo di una sezione orchestrale simile a quella di una vera e proprio big band, con il contributo ritmico di basso e percussioni o batteria. Ad arricchire e guidare l’orchestra i colori mediterranei della voce di Antonella Costanzo e i fraseggi del solista Alessandro D’Alessandro. Le atmosfere sono varie, come la provenienza dei brani, con uno stile che spazia dal classico al contemporaneo, con sfumature di funky, reggae, afrobeat, etc.
ANTONELLA COSTANZO: voce, percussioni ALESSANDRO D’ALESSANDRO: organetto solista, coord. artistico ed esecutivo
MATTEO MATTONI, ANGELO DI BELLO, ROBERTO BOCCACCI: organetti
MATTEO DI PROSPERO: organetto basso (bassoon), sax
MARIO MAZZENGA: basso RAFFAELE DI FENZA: batteria percussiva
con la possibilità di aggiungere ospiti (da verificare disponibilità)
Orchestra Bottoni Live (Album)
ALESSANDRO D’ALESSANDRO meets GIANLUCA PETRELLA
Invenzioni per organetto preparato, trombone e elettroniche
Alessandro D’Alessandro: organetto preparato, elettronica
Gianluca Petrella: trombone, elettronica
Alessandro D’Alessandro incontra Gianluca Petrella.
Musicisti di estrazione e formazione completamente diversa tra loro ma in grande sintonia sulla concezione universale della musica, in cui i vari generi non sono un paradigma ma piuttosto uno spunto per un approccio libero e creativo. Sia Petrella che D’Alessandro nelle loro rispettive storie artistiche hanno avuto esperienze lavorative in molteplici mondi che vanno dalla musica elettronica, al jazz, dalla world alla musica pop d’autore o alla musica cinematica-scenica.
Entrambe ricercatori di suoni, pionieri dell’utilizzo dell’elettronica applicata ai loro rispettivi strumenti acustici, organetto e trombone. I due musicisti, si incontrano su un palco seguendo il gioco dell’improvvisazione, della melodia, della canzone, dalla fusione dei loro suoni personali uniti ad un utilizzo creativo dell’elettronica live.
Una prima assoluta per il festival Empoli Jazz 2024.
GIANNI COSCIA & ALESSANDRO D’ALESSANDRO
RACCONTI DI BOTTONI – 93/39
!!!album in uscita!!!
Gianni Coscia: fisarmonica
Alessandro D’Alessandro: organetto
Il fisarmonicista Gianni Coscia e l’organettista Alessandro D’Alessandro uniti in un duo sotto il segno dei mantici a bottoni. Un dialogo tra due strumenti ‘fratelli’ e tra due dei massimi esponenti italiani tra i ‘suonatori di mantice a bottoni’.
Gianni Coscia è un’istituzione mondiale della fisarmonica. Le sue note hanno attraversato molti mondi musicali dal jazz alla canzone.
Alessandro D’Alessandro è un considerato uno dei nuovi sperimentatori e innovatori dell’organetto europeo, strumento che porta da molti anni in svariati ambiti artistici.
La natura di entrambi è la ricerca di un suono intimo, ricercato ma fortemente ‘popolare’, la melodia come filo come conduttore costante, il gioco dell’improvvisazione come forma di libertà.
Jazz, temi popolari, canzoni intrepretati tra essenzialità, creatività, improvvisazione saranno gli argomenti su cui si confronteranno per la prima volta su un intero concerto i due strumentisti, che hanno intrecciato i loro mantici e il loro bottoni in un solo incontro durante il Premio Tenco 2021 al Teatro Ariston di Sanremo.
ANTONELLO SALIS, DANIELE DI BONAVENTURA, ALESSANDRO D’ALESSANDRO
Il respiro dei mantici
I tre strumenti a mantice (fisarmonica, bandoneon e organetto) si fondono in un concerto unico, attraverso l’incontro di tre strumentisti a mantice tra i più originali e internazionalmente riconosciuti per i loro stili personali.
Antonello Salis (fisarmonica)
Daniele di Bonaventura (bandoneon)
Alessandro D’Alessandro (organetto)
I tre strumenti a mantice (fisarmonica, bandoneon e organetto) si fondono in un concerto unico e imperdibile, attraverso l’incontro di tre strumentisti a mantice tra i più originali e internazionalmente riconosciuti per i loro stili personali. Il Respiro dei Mantici, suoni ancestrali votati alla contemporaneità ed estemporaneità, dalle radici ben salde, non obliate. L’incontro delle ance tra tre strumenti parenti, cugini; la loro versatilità negli anni ha subito un’evoluzione nel linguaggio non più vincolandoli a stereotipi di genere unici. Antonello Salis, Daniele di Bonaventura, Alessandro D’Alessandro, tre personalità ben definite, maestri di lungo mestiere, studio e caratura, tre generazioni diverse; nell’interazione e sinergia della loro musica, creano un quadro musicale d’ascolto e visivo portando l’ascoltatore all’interno di un’atmosfera di magia contemporanea ed echi lontani. I tre artisti si fondono in un’unica voce. Un lungo, imponente, dolce Respiro: ‘Il Respiro dei Mantici’ perso e ritrovato nel tempo.

STORIE D’ABRUZZO – PAROLE E MUSICA
Scrittura narrativa, invenzione poetica e nuove musiche
Spettacolo ideato e commissionato dalla Società Aquilana dei Concerti ‘B.Barattelli’
Testi tratti dai romanzi di Donatella Di Pietrantonio
Elisa Di Eusanio
voce recitante
Alessandro D’Alessandro
organetto preparato, elettronica
Daniele di Bonaventura
bandoneon
Con i testi della pluripremiata scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, letti dall’attrice Elisa Di Eusanio, che sarà lettrice di passi narrativi che hanno un profondo legame con l’Abruzzo e le sue caratteristiche storiche e sociali.
La parte creativa e musicale è affidata a due compositori e interpreti di strumenti a mantice: l’organettista Alessandro D’Alessandro e il bandoneonista Daniele Di Bonaventura.
Insieme, i due musicisti, con l’aiuto dell’elettronica, proveranno a sperimentare una possibile parafrasi e improvvisazione intorno ai motivi più celebri del folklore musicale abruzzese.
ALESSANDRO D’ALESSANDRO 4et
QUARTETTO D’ALESSANDRO
Un quartetto elettrico nella tradizione dell’etnojazz europeo. Il repertorio è costituito da composizioni originali e rielaborazioni.
Ampi gli spazi per l’improvvisazione e per l’interplay tra i musicisti, uniti da una decennale collaborazione nei più disparati progetti artistici.
Alessandro D’Alessandro: organetto preparato, elettronica
Antonio Ragosta: chitarra elettrica
Mario Mazzenga: basso, sinth
Raffaele Di Fenza: batteria, percussioni, pad
con la possibilità di aggiungere ospiti (da verificare disponibilità)
W LA FUGA
Musiche e racconti con Alessandro D’Alessandro (organettista e compositore) e Marco Pastonesi (scrittore e giornalista sportivo)
Marco Pastonesi, racconti
Alessandro D’Alessandro, organetto preparato, elettronica
Il ciclismo è l’unico sport dove la fuga non è un atto di viltà ma di coraggio. Si va in fuga per passione o per disperazione, per far vedere la maglia o per farsi vedere dalla moglie, per anticipare gli scalatori o per deludere i velocisti, per salutare i parenti o anche per salutare la corsa. Si va in fuga dalla parte giusta, davanti, ma si va in fuga anche dall’altra parte, dietro. Si va in fuga perfino di nascosto e per sbaglio. Insomma, ogni fuga ha una storia, ha la sua storia, una storia da raccontare e suonare, da ricordare e cantare, da tramandare e interpretare. Per esempio: potrebbe sembrare una fuga e invece è un inseguimento.
“W la fuga” è uno spettacolo fuggevole con due fuggiaschi professionisti: Marco Pastonesi racconta storie di fughe in bici, Alessandro D’Alessandro suona pezzi, motivi, vie e arie di fughe a sette note senza contare diesis e bemolle. Perché, come sosteneva Jim Morrison, che se ne intendeva, “la fuga è l’unico modo per continuare a sognare”.
OMAGGIO A ROCCO SCOTELLARO
DAVID RIONDINO CON ALESSANDRO D’ALESSANDRO
Esattamente cento anni fa nasce, in Basilicata, Rocco Scotellaro che nella sua breve vita – muore nel 1953 – lascia un segno indelebile nella politica (sindaco socialista del paese natale partecipa coi braccianti alla lotta per le terre), nella letteratura meridionalista e nella poesia.
David Riondino commenta e legge la sua opera dal libro postumo L’Uva Puttanella, e dai Racconti, episodi e figure del paese e del carcere si intrecciano con le poesie, che accompagnano da sempre il percorso breve ma straordinariamente denso di Scotellaro.
Le musiche di D’Alessandro creano un contesto che teatralizza la lettura: le figure e i personaggi si muovono in un territorio di suoni che grazie allo strumento dalla voce antica e popolare, e al talento dello strumentista, evocano atmosfere e ambienti del poeta.
David Riondino, voce recitante
Alessandro D’Alessandro, organetto preparato, elettronica
W LA FUGA (Special)
MARCO PASTONESI/MASSIMO CIRRI
ALESSANDRO D’ALESSANDRO/BANDA OSIRIS
Racconti di fughe di e con Massimo Cirri, conduttore radiofonico e autore teatrale, e Marco Pastonesi, scrittore e giornalista sportivo; canzoni e musica con Banda Osiris (4 fiati in bicicletta) e Alessandro D’Alessandro (organetto preparato, elettronica).
A cura di Ti con Zero/Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza
Il ciclismo è l’unico sport dove la fuga non è un atto di viltà ma di coraggio. Si va in fuga per passione o per disperazione, per far vedere la maglia o per farsi vedere dalla moglie, per anticipare gli scalatori o per deludere i velocisti, per salutare i parenti o anche per salutare la corsa. Si va in fuga dalla parte giusta, davanti, ma si va in fuga anche dall’altra parte, dietro. Si va in fuga perfino di nascosto e per sbaglio. Insomma, ogni fuga ha una storia, ha la sua storia, una storia da raccontare e suonare, da ricordare e cantare, da tramandare e interpretare. Per esempio: potrebbe sembrare una fuga e invece è un inseguimento.
“W la fuga” è uno spettacolo fuggevole con sette fuggiaschi professionisti: Massimo Cirri e Marco Pastonesi raccontano storie di fughe in bici ma anche a piedi, a due ruote ma anche a quattro zampe, la Banda Osiris e Alessandro D’Alessandro suonano e cantano pezzi, motivi, vie e arie di fughe a sette note senza contare diesis e bemolle. Perché, come sosteneva Jim Morrison, che se ne intendeva, “la fuga è l’unico modo per continuare a sognare”.
ROCKY MARCIANO BLUES
Una storia in quindici round e dodici battute
Di e con Marco Pastonesi (scrittore e giornalista sportivo)
Musiche live
Alessandro D’Alessandro (organetto preparato, elettronica)
Francesco Forni (voce, chitarre)
Produzione Bianco Teatro/Ti con Zero
Non aveva il gioco di gambe. Non aveva la varietà dei colpi. Non aveva l’arte della difesa. Non aveva la fantasia dell’attacco. Non aveva l’allungo, neanche l’altezza, neppure il peso del peso massimo. Non aveva neppure il colore della pelle giusto, perché quello era il regno dei neri. Ma aveva un colpo, e quel colpo era abbastanza, tanto, fin troppo, era un colpo da ko. Il destro. E con quel destro li demoliva.
E’ la storia di un uomo: Rocco Marchegiano. La storia di un pugile: Rocky Marciano. La storia di un campione: Rocco Marchegiano detto Rocky Marciano, campione del mondo dei pesi massimi, quando il campione del mondo dei pesi massimi era più conosciuto del presidente degli Stati Uniti, perdipiù campione imbattuto, 49 incontri, 49 vittorie, di cui 43 per ko.
Ed è la storia di uomini (e donne): di blues. Da Robert Johnson a John Lee Hooker, da Little Walter a Fred McDowell fino a The Quintet (Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Charles Mingus, Bud Powell e Max Roach), storie intrecciate per ispirazione e vocazione, per miseria e arte, per luoghi e tempi, e tutte incrociate con quella di Rocky Marciano. Perché il blues è la colonna sonora del Novecento. E Rocky Marciano è stato un protagonista del Novecento.
Marco Pastonesi (giornalista e scrittore, autore di “Rocky Marciano Blues”, 66thand2nd), Alessandro D’Alessandro (all’organetto preparato) e Francesco Forni (alle chitarre acustica ed elettrica e alla voce) incrociano e intrecciano la storia di Rocky Marciano con la storia del blues. Una voce narrante, uno strumento tradizionale nel blues prima rurale (la chitarra acustica) poi urbano (chitarra elettrica), un altro strumento che appartiene alla cultura prima italiana poi italoamericana (organetto). Settantacinque minuti in cui si rivive l’emigrazione italiana negli Stati Uniti ai primi del Novecento, ma anche quella degli afroamericani dalla campagna alle metropoli, in cui si respira l’aria del ring e l’atmosfera delle arene, ma anche quella delle bettole e dei Greyhound, in cui si reinterpretano classici afroamericani, ma con una radice e una vena italiane, in cui “Sweet Home Chicago” si gemella con Ripa Teatina.
‘Aveva un pugno, uno solo: il destro, ribattezzato «Suzie Q», che prima o poi metteva a segno. E per l’avversario si spegneva la luce. In un angolo del ring c’è lui, Rocky Marciano, il Bombardiere di Brockton, l’imbattuto campione dei pesi massimi, con le sue origini italiane, i 49 match con 49 vittorie e 43 ko. Tra le vittime Joe Louis e Jersey Joe Walcott, Roland LaStarza e Archie Moore; e a giudizio di un’intelligenza artificiale, perfino Muhammad Ali. Nell’altro angolo ci sono loro, gli uomini e le donne del blues e del jazz, con voci e armoniche, pianoforti e trombe; con le loro origini afroamericane, le storie di razzismo, gli accordi con il diavolo, i colli di bottiglia, le notti nelle bettole e le sessioni in studio. Le corde del ring e quelle della chitarra.’
Da “Rocky Marciano Blues” di Marco Pastonesi (66thand2nd): una storia in quindici round e dodici battute.
VIDEO PROMO
SUONI PREPARATI
ALESSANDRO D’ALESSANDRO – PAOLO ANGELI
PAOLO ANGELI: chitarra sarda preparata, elettronica
ALESSANDRO D’ALESSANDRO: organetto preparato, elettronica
Alessandro D’Alessandro e Paolo Angeli, due musicisti accomunati dalla ricerca sonora che da anni apportano ai loro strumenti “preparati”, rispettivamente organetto e chitarra sarda. Due strumenti che nascono dalla tradizione popolare ma che attraverso il lavoro dei due strumentisti si proiettano verso direzioni sperimentali e totalmente innovative.
Entrambi si sono formati all’interno della tradizione dei loro luoghi di origine e proprio dalla tradizione hanno attinto per rinnovare e modificare il suono dei loro strumenti.
La libertà, l’improvvisazione, l’utilizzo dell’elettronica e il dialogo continuo tra i suoni ‘preparati’ sono gli elementi sul quale reggerà l’intero concerto/incontro, caratterizzato anche da momenti solistici.
Altri progetti
– DANIELE SEPE & ALESSANDRO D’ALESSANDRO – Ance e Bottoni
– FLACO BIONDINI & ALESSANDRO D’ALESSANDRO
Alessandro D’Alessandro is an artist that we should all promote and treasure, for his individuality, his invention, and above all… for his wonderful musicality. Well I am a fan!
Geoff Westley
E chi ascolta si trova di fronte a un racconto altro che alimenta nuove imprevedibili emozioni...
Giandomenico Curi, Venerdi di Repubblica
Alessandro D'Alessandro, capace di trasformare uno strumento popolare in una sentenza, un dettame ritmico, sintattico, sintetico. È l'elemento primario, l'organon, lo ‘strumento’, o più praticamente un arnese che si nutre di vento, o di soffio, per ritornare allo spirito. D'Alessandro impera sia quando è sul fondo del complesso sia quando diventa primo violino, ed è capace di aggiungere quel pizzico, sempre sorprendente, di psichedelìa. Una psichedelìa popolare.
Daniele Sidonio, L'isola che non c'era
Sono affascinato dal modo di suonare di Alessandro, scevro da inutili virtuosismi e teso alla ricerca del suono e della “magia” del suo mantice.
Gianni Coscia
Molte sono le vie dell’organetto. Parola di Alessandro D’Alessandro che pubblica un curioso album, Canzoni, in cui esplora vari mondi musicali utilizzando l’elettronica e la fantasia...
Mario Luzzatto Fegiz, Corriere della Sera
Che Alessandro D’Alessandro sia probabilmente l’organettista italiano di maggior talento della nuova generazione non ci piove: un talento che si esprime soprattutto nella cifra stilistica e artistica, nella sua partecipazione a progetti molteplici, nel suo non suonarsi addosso.
Andrea Del Favero, Folk Bullettin